World of Warcraft (letteralmente "il mondo di Warcraft", spesso abbreviato in "WoW") è un videogioco fantasy di tipo MMORPG, giocabile esclusivamente in Internet e dietro pagamento di un canone. È sviluppato dalla Blizzard Entertainment e pubblicato nel 2004. Il gioco ha una grafica tridimensionale che consente al giocatore di immergersi nell'universo di Warcraft, ambientazione di tre precedenti videogiochi Blizzard (a differenza di World of Warcraft, i precedenti titoli erano giochi strategici in tempo reale).
L'universo immaginario di World of Warcraft è costituito da due continenti principali, i Regni Orientali (Eastern Kingdoms) , Kalimdor e, con la prossima espansione, si aggiungerà anche un terzo continente chiamato Northrend, situati sul pianeta Azeroth. Le terre e i mari che costituiscono l'ambientazione di World of Warcraft sono molto estesi e si richiedono diverse decine di ore di gioco solo per visitarli estensivamente. Vi si trovano deserti, boschi, foreste, paludi, giungle, montagne, valli, praterie, laghi, fiumi, caverne, isole, grandi città e via dicendo.
Le dinamiche di gioco di World of Warcraft riprendono quelle tradizionali degli RPG come la serie Elder Scrolls. Il giocatore agisce nel mondo virtuale per mezzo di un personaggio (o avatar), interagendo con personaggi controllati dal computer (NPC), svolgendo una serie di compiti (o quest) che gli vengono via via assegnati. Procedendo di missione in missione, progredisce nelle proprie capacità di combattimento e acquisisce nuovi oggetti che può utilizzare direttamente o commerciare con NPC o altri giocatori.
Recentemente un gruppo di ricercatori delle Università di Boston e del New Jersey hanno studiato le modalità di diffusione di un virus mortale all'interno della comunità di multiplayer online: a causa di un errore di programmazione, una "malattia" che veniva inflitta ai giocatori da un boss, pensata per rimanere all'interno di un'area circoscritta (una istance), si e' diffusa all'interno della comunita' di giocatori. i comportamenti e gli spostamenti attuati per "proteggere" i propri personaggi simulerebbero verosimilmente il comportamento delle grandi masse allo scoppiare di un'epidemia. Lo studio sarà pubblicato sulla rivista The Lancet Infectious Diseases.